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  • Immagine del redattoreLe Due Frida

La mosca

di Anna Grespan



Questa mosca sembra impazzita. Completamente fuori controllo, continua a sbattere dappertutto. Non mi dà tregua. Vorrei tanto poterla non sentire almeno per un secondo. Il ronzio entra dalle orecchie e arriva fino al centro del cervello, bloccando il flusso dei miei pensieri. Proprio ora che sarei libera di lasciarmi andare alle congetture più svariate ed alle giravolte mentali più ardite, sono, invece, paralizzata dal rumore prodotto da un essere infimo e inutile.

Ad un tratto, un fascio di luce, dei passi svelti e una sedia che viene spostata delicatamente. Ci siamo. È arrivato, ma io non ho voglia di parlare. Anzi, forse non ho nemmeno voglia di ascoltare. Mi hanno sempre detto che il dono dell'ascolto è raro e chi riesce a coltivarlo si può ritenere fortunato. E se io fossi stanca di sentire quello che gli altri hanno da dire? Cosa pensereste se urlassi che ora sono io quella che vuole parlare? Voglio gridare, si! Far uscire fiumi di parole dense di verità, quella verità che va tenuta nascosta, che nessuno è mai pronto ad ascoltare e ad accettare. La mia verità, scomoda, imperfetta. Vorrei urlare, ma non posso, intrappolata nei confini del mio corpo.

Alla mosca è permesso essere irrequieta, non ha ancora deciso la sua strada, nulla è prefissato per lei. Perché non posso essere quella mosca? Un essere infimo e inutile, ma così libero. Senza legami, senza storia. Vive di bisogni ed istinto, ma soprattutto rompe le palle e lo fa priva di qualsiasi senso di colpa. Che lusso. Quanto la invidio in questo momento.

Eccolo che comincia la solita litania. Si siede sulla sedia, mi prende la mano inerte e sussurra: “Laura, non lasciare questa vita. Come farò senza di te?”. Che coraggio, davvero. Anche qui, anche adesso, si parla solo di lui. Io, come sempre, attrice non protagonista, quasi la mia esistenza fosse una conseguenza della sua. “Perché non ti svegli, non apri gli occhi? Perché non mi parli? Io non aspetto altro”. Perché vuole sentire la mia voce solo ora che non ho la forza di usarla? Ho cercato di attirare la sua attenzione per tanto tempo e non l'ho mai ottenuta. “Puoi sentirmi? Forse ho sbagliato in passato, ma ti giuro che se ti riprenderai, sarà tutto diverso, sarà tutto come volevi tu”. Io non voglio più nulla. Non chiedo e non desidero più niente, sono in pace, svuotata da ogni dubbio e rancore, proprio come la mia amica mosca. Ora basta però, devo dormire.


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